Nel corso del Club Day, il presidente Jean-Claude Blanc ha rivolto un discorso appassionato e coinvolgente agli oltre 400 partecipanti. Ecco i concetti espressi dal presidente bianconero.
«Cari amici, siamo qui oggi perché vogliamo dimostrarvi ancora una volta di essere una grande famiglia. In questi mesi non ci siamo nascosti neanche di fronte alle difficoltà della squadra, alle quali abbiamo cercato di porre rimedio ritrovando un grande juventino con cui avevo già deciso di collaborare nel 2006, Roberto Bettega. La consapevolezza dei problemi non ci deve togliere la lucidità per valutare un lavoro difficile che prosegue da quasi quattro anni e che non deve fermarsi. Le nostre scelte e le nostre decisioni sono e saranno sempre guidate dal rispetto assoluto dell'etica, dei valori sportivi e delle persone»
Il presidente della Juventus ha voluto poi presentare il progetto del nuovo stadio inserendolo in un’analisi ad ampio raggio: «Abbiamo riportato nei tempi previsti la squadra alla massima competitività, nazionale e internazionale. In questi ultimi due anni solo un'altra squadra ha fatto meglio di noi in Italia, ma con una logica economica diversa. Abbiamo anticipato le scelte dell’UEFA sulla gestione delle società, garantendo bilanci sani e competitività. Platini lo chiama calcio sostenibile, come noi. Ed è quella la strada del futuro. Nella stagione 2012/2013 dovrebbero essere applicate le nuove regole Uefa che dovrebbero riconoscere la qualità della gestione economica del club. Il pilastro del calcio sostenibile è il nuovo stadio. Se ne è parlato poco ultimamente e non è mia intenzione nascondere le difficoltà della squadra con il successo di questo grande progetto. Ma sarebbe assurdo se oggi non ricordassimo il valore dell’opera che sta nascendo sulle ceneri del vecchio Delle Alpi e che la Juventus è l’unica società in Italia e una delle poche in Europa a costruire uno stadio. Lo stadio che oggi è il fiore all’occhiello della candidatura italiana agli Europei del 2016 è forse l’argomento più forte dell’Italia per vincere la candidatura».
«Il nuovo stadio sarà la vostra casa, fatta per voi e per tutti gli juventini, che vivranno il calcio in modo nuovo e diverso. Sarà un progetto in grado di generare ricavi per il futuro e di dare solidità alle nostre ambizioni sportive; malgrado i problemi di questi ultimi mesi, malgrado i grandi investimenti per lo stadio e per il mercato, la Juventus è l’unica grande società italiana ad aver chiuso il bilancio in attivo. Un risultato importantissimo, perché il nostro modo di intendere questa impresa, se da un lato mette al centro i risultati della squadra, dall’altro richiede il rispetto delle regole di buona gestione economica»
L’intervento di Blanc si è concluso con l’analisi della dimensione etica della società: «Parlare di conti economici e di sostenibilità del calcio e dello stadio nuovo quando la squadra non soddisfa le aspettative dei tifosi è un rischio, ma lo voglio correre, perché una società con i conti a posto, con un patrimonio solido, uno stadio di proprietà, un centro di allenamento moderno e un settore giovanile all’avanguardia è una società che garantisce anche ai propri tifosi di non dover temere per il futuro. La principale garanzia che tutti gli juventini hanno da oltre ottant’anni è la continuità di una proprietà che non si è mai allontanata, che segue da vicino il nostro cammino e che ci permette di avere la certezza che la nostra squadra sarà anche la squadra dei nostri figli».
«Credere nei valori dello sport significa anche lottare contro il razzismo e contro ogni forma di discriminazione: per questo abbiamo avviato da mesi una campagna di comunicazione e per questo,insieme all’UNESCO, abbiamo dato vita a un premio per le scuole che promuovono la lotta al razzismo. Credere nei giovani significa aiutarli a crescere come persone, affiancando – come facciamo dallo scorso anno - all’allenamento in campo un percorso formativo, unico in Italia, che li sostiene anche nel proprio percorso di crescita fuori dal campo. Credere nella solidarietà significa aiutare L’Aquila Calcio dopo il terremoto e non smettere di sostenere realtà importanti come la Fondazione per la Ricerca sul Cancro e la Fondazione Crescere Insieme al Sant’Anna e, ovviamente, dare il nostro contributo per la ricostruzione di Haiti».